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martedì 5 ottobre 2021

Recensione: LA CANZONE DI ACHILLE di MADALINE MILLER


Salve readers, oggi Enrica ci parlerà di un libro, non recentissimo, ma che ha stregato molti lettori e che ritenevamo doveroso segnalare sul Blog.
La canzone di Achille di Madaline Miller edito da Sonzogno è un libro che ognuno di noi dovrebbe leggere, una storia epica che ci mostrerà il lato umano di Achille e il suo rapporto con Patroclo. 
TITOLO:  LA CANZONE DI ACHILLE

TITOLO ORIGINALE: THE SONG OF ACHILLES

AUTRICE: MADELINE MILLER

EDITORE: MARSILIO

GENERE: HISTORICAL ROMANCE

DATA D'USCITA: 10 GENNAIO 2019

Categoria: Mythology - LGBT - retelling
Narrazione: prima persona POV di Patroclo
Finale: conclusivo
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
3 settembre, ore 11:00 circa.
Interno macchina.
Autostrada nei pressi di Roma, provenienza Calabria.
Singhiozzo con l'e-reader in mano.
Il figliolo - Mamma, piangi?
Il marito allarmato - Cosa c'è?
Io subito cerco di far credere che è il blocco alla schiena e le ore di macchina che mi torturano, ma poi mi arrendo.
- No, niente, è morto Patroclo.
- Chi??????
- Niente, pà, sta leggendo.
Bon, silenzio, compatimento. Fine.
Ho bisogno di qualcuno che mi capisca.
Prendo il cellulare e scrivo a Caterina, my socia-in-blog che mi chiese se mi andava di recensire il libro dato che alle sue figlie era piaciuto tanto. Risposi che se mi ispirava poi la aggiornavo...
Aggiornamento.
"Sono in viaggio. Appena superata Roma. Sto finendo La canzone di Achille. Patroclo è appena morto, sto piangendo come un vitello. Odio Teti, un po' anche Achille, adoro Patroclo, amo follemente Chirone. 
Sapevatelo, tu e le tue figliole. Sto malissimo. 
Recensione finita"
Seguono vari commenti su Briseide (che per decenza non vi posso dire, chi ha letto The Rose della Reisz, sa!) su Teti che le figliole dicono "vedrai che poi la amerai e odierai Pirro". Finito il libro son d'accordo su Pirro, simpatico come le cimici sui panni stesi, ma Teti nell'ultima riga ha solo preso qualche punticino, resto dell'idea che la strozzerei coi suoi capelli divini. Aggiungo tra me e me che salirei in groppa a Chirone, scapperei con lui cavalcando senza sosta (interpretate un po' come vi pare, sicuramente ci azzeccate!).
Tutto questo spiegone per farvi capire innanzitutto che questa è una recensione allo sbando, ma soprattutto che questo libro mi ha emozionato molto. Io non piango mai (ho pianto per un altro libro, sempre in macchina, stessa scena, stessa autostrada, ma non lo posso nominare se no Caterina schiuma perchè lei lo ha odiato e non finito!). Io palpito difficilmente per le pene d'amore, sono una brutta persona, lo so. Ma questa è una delle storie d'amore più belle che io abbia mai letto.

La storia la sappiamo tutti, ma se a scuola ce l'avessero raccontata con quel tocco umano ed emotivo che caratterizza lo stile di questa autrice, avremmo fatto sicuramente meno fatica e ne avremmo voluto sempre di più di questa narrazione. La Miller segue fedelmente le indicazioni che i mitografi ci hanno lasciato, ma riscrive la storia di questi due meravigliosi uomini raccontandocela dalla parte di Patroclo, riuscendo a bilanciare perfettamente diversi elementi: caratterizzazione di personaggi molto interessanti, la storia d'amore tra due adolescenti che diventano uomini, il romanzo di formazione, il romanzo epico, la mitologia, particolari storici, notizie belliche. Il suo stile semplice e lineare ha conferito leggerezza a una situazione che rischiava di risultare davvero pesante e noiosa, senza banalizzare nulla, anzi regalando un approfondimento che sui banchi di scuola non ci avevano raccontato.
La voce narrante di Patroclo ci accompagna fin dalla sua infanzia, allontanato da casa per aver causato un grave incidente e portato alla corte di Peleo, padre di Achille, il migliore dei greci, dal destino già segnato.
Madeline Miller è talmente brava a coinvolgere il lettore che durante la lettura il tuo pensiero dimentica la celeberrima trama e tu stai lì a sperare che vada diversamente!
Il legame tra i due protagonisti è descritto con garbo ed eleganza, senza parentesi sdolcinate o romantiche; le scene erotiche tra i due sono accennate, ma non per questo perdono di sensualità.
"Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo, lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra.Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo"
Proprio per la delicatezza e la naturalezza con cui la Miller ha saputo affrontare queste tematiche, consiglierei questa lettura agli adolescenti: amore gay, senso dell'onore, valore dell'amicizia, fratellanza attraversano il libro rendendolo molto formativo.
Non mi rimane che augurarvi buona lettura e, ovviamente, ora tuffarmi nella storia di Circe della stessa autrice.
In caso, vi aggiorno!

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