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martedì 19 ottobre 2021

Recensione: NON SEMBRAVA UNA CATTIVA IDEA di KYLIE SCOTT


Salve readers, la RECENSIONE di oggi è su Non sembrava una cattiva idea, uno stand alone,  Age Gap, scritto da Kylie Scott ed edito da Newton Compton. Andiamo subito a conoscere  di Pete & Adele, i protagonisti di questa storia. grazie alle parole di Sabrina che ha letto il libro per noi.

TITOLO: NON SEMBRA UNA CATTIVA IDEA

TITOLO ORIGINALE: 
 IT SEEMED LIKE A GOOD IDEA AT THE TIME 

AUTRICE: KYLIE SCOTT

EDITORE: NEWTON COMPTON EDITORI

GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE

DATA D'USCITA: 
19 Ottobre 2021

Categoria: Forbidden Romance - Age Gap - Second Chance - Hate to Love
Narrazione: Prima persona POV femminile
Finale: conclusivo 

AUTOCONCLUSIVO

Tornare a casa per il matrimonio di suo padre non sarà facile per Adele. A diciotto anni se ne è andata senza guardarsi indietro, dopo il parapiglia scatenato dalla sua dichiarazione d’amore per un amico di famiglia, nonché socio in affari del padre. Non solo Pete aveva quindici anni più di lei, ma non si sarebbe mai neanche sognato di avvicinarla. Come aveva potuto essere così stupida? Oltre all’imbarazzo, l’equivoco aveva portato la società di suo padre sul lastrico… ed era costato a Pete un naso rotto. Sono passati sette anni da allora. E Adele non è più una bambina. È sicura di essere in grado di affrontare il matrimonio come una persona matura. Ma sarà poi vero che il primo amore non si scorda mai?
Torna in Italia Kylie Scott, la proposta questa volta è un forbidden con un alto tasso di angst causato dal protagonista maschile, Pete, un uomo veramente odioso e irascibile. Fortunatamente ci penserà Adele con la sua autoironia talvolta anche autolesionista a salvare le situazioni grazie a dei siparietti molto divertenti.


Adele Reid torna nel Queensland dopo sette anni, il matrimonio del padre è un evento imperdibile ma la paura e il nervosismo dominano il suo stato d’animo. Fuggita con la coda fra le gambe sette anni prima si sente ancora in colpa per l'accaduto, a ciò si aggiunge la convivenza forzata, per cinque giorni, con il protagonista di quella che tanti anni prima era stata davvero una pessima idea. Lui è la sua cotta adolescenziale tramutata nel peggior rimorso della sua vita perché dall’amicizia all’amore c’è un confine che talvolta è meglio non valicare, tornare indietro spesso è impossibile.
‘I nostri sguardi si incrociarono e io distolsi il mio. Alcune lo avrebbero descritto come una bellezza mozzafiato, strappamutande; io, semplicemente, mi disperai in silenzio.’
Pete ha quindici anni più di Adele e quando si trova a lavorare nell’impresa edile del padre di lei, Andrew, portarla a spasso e divertirsi insieme a lei sembra una buona occasione per fare amicizia, ingenuamente e senza secondi fini. Ma dai sedici ai diciotto anni quella ragazzina s’invaghirà sempre di più di lui portandola ad un gesto estremo che gli causerà problemi con il suo amico e datore di lavoro. A distanza di anni ritrovarsela tra le mura di casa ancora più bella e sexy lo metterà a dura prova fino a quando la chimica tra i due esploderà in maniera incontrollabile.
Adoro gli hate to love e i forbidden hanno sempre quel qualcosa in più che rende la lettura più eccitante. Il momento di non ritorno, quando i due non riescono più a trattenere il desiderio è sempre sconvolgente e in questo caso l’autrice è stata bravissima a descriverlo in modo molto sensuale. 
La narrazione è tra passato e presente ed è evidente la differenza del rapporto tra loro nel tempo, c’è spensieratezza nel passato e un profondo disagio nel presente.
Leggo molti forbidden e spesso la differenza d’età è evidente ma la contrapposizione dei forti caratteri dei protagonisti, in questo caso, ha praticamente annullato il gap. Lui ha un carattere chiuso e scontroso e il non abbandonarsi a relazioni e sentimenti deriva da un brutto rapporto con il padre. Lei è fantastica nel prendersi in giro, meno nel suo pessimismo cosmico ma ad un certo punto tira fuori gli attributi e Pete non potrà fare altro che darsi una mossa se non vuole perderla.
È sempre un peccato quando il pov è solo femminile perché proprio quando ci sono protagonisti maschili così ermetici e difficili da inquadrare manca tantissimo il loro pov.
Prova superata per la Scott, leggetelo se vi piace il genere e armatevi di tanta pazienza, lui è veramente testone ma alla fine la sua resa è una grande soddisfazione.

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