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venerdì 1 aprile 2016

RECENSIONE: MESS di ILARIA SORAGNI



Oggi vi parliamo di un libro molto atteso, edito da Leggereditore, si tratta di una storia ambientata in un riformatorio, dove inaspettatamente nasce l'amore tra i  protagonisti tormentati da un passato difficile. L'autrice è italiana e per noi è stata una gradita sorpresa. Scopriamo le emozioni che ha suscitato in Martina con questa recensione.


TITOLO: MESS

AUTORE:  ILARIA SORAGNI

EDITORE: LEGGEREDITORE

GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE

AUTOCONCLUSIVO


Maryland, USA. Mavis, diciotto anni, viene rinchiusa in un riformatorio, accusata di aggressione. È internata nell’ala Nord della struttura, dove sono reclusi i ragazzi condannati per reati minori. Indossano delle tute verdi, unico colore in un mare di bianco così monotono da stordirla. Anche Mavis ne indossa una e le vengono illustrate le regole del luogo. La prima è “non avvicinarsi alla stanza 105”. Diversa dalle altre, in quella cella è rinchiuso un ragazzo di cui nessuno sembra voler parlare. Mavis sa solo che invece lui indossa una tuta arancione e che non dovrebbe trovarsi lì, bensì nell’ala Est, riservata a chi ha commesso crimini gravi. Il suo nome non viene mai pronunciato e gli altri ragazzi si limitano a chiamarlo 105. Da subito incuriosita, Mavis infrange la prima regola, facendo di tutto per entrare in contatto con lui. Poco alla volta riesce ad avvicinarsi, a scoprire il suo nome, Niall, e a violare il suo silenzio impenetrabile. Fra Mavis e Niall nasce un rapporto sincero, empatico, che se da una parte darà a Mavis la forza di non crollare, dall’altra la travolgerà, preda di sentimenti ancora sconosciuti e in nome dei quali metterà a rischio la sua stessa vita...










Il libro di cui vi parlerò oggi è un romanzo molto intenso, non è la classica storia d’amore a cui siamo abituate. Ilaria Soragni è riuscita a tirare fuori un lato emozionale diverso, la storia di questi ragazzi entra dentro, non sono riuscita a distaccarmene e a considerarlo solo un libro. Come in molti libri ci sono le avvertenze: si dice che tutti i fatti e persone sono frutto di fantasia e immaginazione, ma ho trovato difficile crederci perché quello che l'autrice racconta è più reale di quanto si possa pensare. 

Mess non è solo la storia di Mavis, è la storia di tutti i ragazzi che si trovano a vivere in un riformatorio, è la triste storia che tante volte leggiamo sui giornali e a cui non prestiamo l'attenzione che meriterebbe. 


L’arrivo di Mavis al riformatorio avviene per un’aggressione di cui lei è accusata, per questo deve scontare la sua pena in questo posto che subito capirà non essere quello che si immaginava. Zayne, il ragazzo che la accoglie per darle il benvenuto le farà subito capire che per sopravvivere in quell'inferno dovrà stare alle regole e non creare problemi. Conoscerà altri ospiti di questa struttura, atri ragazzi che come lei hanno commesso errori che sono costati cari. Harry, Liam, Louis e Francesca diventeranno la sua famiglia, ma sarà Zayne a metterla in guardia su ciò che per lui più importante: non avvicinarsi mai alla stanza 105. 


Il ragazzo della stanza 105 è un mostro, così viene descritto, non parla con nessuno e non interagisce con gli altri ragazzi, questa è l’unica spiegazione che riuscirà ad avere da Zayne, ma quando durante l’ora del pranzo lo vedrà in mensa, Mavis non riuscirà a staccare gli occhi dai suoi. Questo ragazzo per ora senza nome è come una calamita, incuriosita da lui non abbassa lo sguardo quando i suoi occhi azzurri la fissano affamati, Mavis non ha paura di lui come tutti gli altri anzi, vuole saperne di più ma nessuno sa niente e comunque tutti cercano di evitare di parlarne. La descrizione che l’autrice ci offre di questi ragazzi è sufficiente a farci capire che sopravvivere è un eufemismo per loro, soffrono e i loro visi scavati lo dimostrano, le occhiaie dal colore violaceo ci fanno intendere che la loro sofferenza non è solo interiore. 
La trasgressione delle regole comporta avere a che fare con Marcus, il direttore dell’istituto, la sua idea di punizione è sicuramente discutibile: si tratta di abusi fisici, percosse, botte e intimidazioni. Per questo l’ala est è considerata l’orrore, se vieni portato lì devi solo pregare di uscirne vivo. Per questo il terrore di Mavis cresce quando verrà portata in quella cella nell'ala est per aver sbeffeggiato una guardia. In quella cella non sarà da sola, 105 è lì che la guarda e la studia, la scruta con quegli occhi lucidi e quel viso stanco e sconvolto. Ma lei non ha paura di lui e 105 sente che Mavis è diversa dagli altri, che non scappa, che c’è qualcosa che anche per lui è difficile da spiegare. Mavis riuscirà a creare un legame con lui, 105 dopo tanto tempo con lei parlerà. La sua voce roca e bassa viene descritta come una voce che non parlava da troppo tempo, questo mi ha scosso molto, mi ha fatto capire quanto una persona può chiudersi in se stessa e emarginarsi dal mondo pur di sopravvivere. Quando Zayne verrà a conoscenza del fatto che loro parlano e che 105 ha instaurato un rapporto con lei crescerà il suo timore, ha paura per Mavis ma ben presto si renderà conto che il loro rapporto sta crescendo e che la loro non è solo un’amicizia. 


Difficile spiegare cosa realmente unisce questi due ragazzi, si completano, questo è certo, 105 riesce a far provare a Mavis emozioni che dopo la morte del padre non è più riuscita a provare, Mavis vive nell'apatia, non riesce ad attaccarsi alle persone, solo il fratellino riesce a farle battere il cuore e sentire l’amore. Mavis dall'altra parte riesce a dare a 105 quello che lui tanto brama, quell'amore che non è mai riuscito ad avere,  se non con  la forza facendolo diventare il mostro da cui tutti scappano. Finalmente insieme hanno uno scopo, una speranza per il futuro, quel futuro che ormai non immaginavano più. Diventano ossigeno l’uno per l’altra. 
Il vero motivo del perché questi ragazzi sono nel riformatorio sarà svelato poco alla volta, l’autrice è stata brava a farci conoscere il loro passato con dei flash-back che prendono vita in diversi momenti della giornata. In questo modo si ha la possibilità di conoscere tutti loro, il loro passato e gli errori commessi, errori che visti dai loro punti di vista sono più orrori che sbagli, e lasciano il segno. Tutti non riescono a perdonarsi, vanno avanti con la speranza che se riusciranno a scappare da quell'inferno la loro vita sarà diversa. Questo diventerà il loro scopo, scappare, il più lontano possibile da tutto e da tutti, rifarsi una vita, tornare a respirare, anche se il direttore sta loro con il fiato sul collo devono provarci.
Questa non è una storia d’amore, questa è la storia di ragazzi abbandonati, anche dalla famiglia, che trovano forza e coraggio tra loro, che insieme sopravvivono a tutto il dolore e ai sensi di colpa. Sono ragazzi che anche se non riescono a perdonarsi per gli errori commessi vogliono darsi un'altra possibilità.
Vi consiglio assolutamente questa lettura, apre il cuore, ma soprattutto porta a riflettere su molte cose della vita che spesso ignoriamo. Vorrei concludere solo chiedendo all'autrice se ci sarà un libro dedicato solo a Zayne, un personaggio che in questa storia ha avuto un forte impatto e che mi ha incuriosito molto.




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