I libri a volte danno sensazioni diverse a seconda di chi li legge. Proprio per questo capita di confrontarci su alcune letture. Ed è quello che è accaduto con questo romanzo. Martina e Oda lo hanno letto, ne hanno tratto considerazioni differenti e hanno provato emozioni differenti.
Come sempre quando questo accade ci fa piacere farvi vivere entrambe le esperienze di lettura. Buona doppia recensione
Come sempre quando questo accade ci fa piacere farvi vivere entrambe le esperienze di lettura. Buona doppia recensione

TITOLO: LOST SOUL
AUTORE: VERONICA SCALMAZZI
GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE
EDITORE: SELF PUBLISHING
AUTOCONCLUSIVO

Ian Crofford non esiste più.
Un ubriaco al volante gli ha portato via la sua Susan e la loro piccola Lucy, strappandogli per sempre la sua unica ragione di vita. Ora vivere è diventato insopportabile, ciò che resta di lui è solo un uomo invisibile che sopravvive dilaniato da un dolore che fa sempre più male. Hope Sullivan ama la vita, esiste. I giorni bui appartengono al passato. Vivere a pieno il mondo che la circonda è diventato il suo unico scopo. Ma cosa succede quando un'anima persa, dagli occhi blu come il mare in tempesta, incontra un angelo dai capelli rossi? Un filo invisibile li lega. Un filo che li porterà ad andare oltre l'apparenza, a cercarsi e perdersi l'uno nell'altro. Ma a quale prezzo? E se i demoni del passato nascondessero una verità troppo grande da sopportare? LOST SOUL è una storia di dolore e tormento, dove il destino giocherà la sua ultima carta: quella dell'amore. Un amore alla ricerca di un nuovo domani, sguardo dopo sguardo... battito dopo battito.
Affrontare un argomento come la morte non è mai semplice e questo libro mi ha portato sicuramente a riflettere su tanti aspetti della vita su, come spesso e volentieri, ci arrabbiamo per cose alla fine inutili e, come facilmente ci dimentichiamo degli aspetti importanti.
Perdere qualcuno non è mai facile, soprattutto se fanno parte della tua vita in maniera completa, un familiare, un amico, persone che nel bene e nel male sono dentro di te, sono il presente e il futuro, diamo per scontato la loro presenza costantemente perché non pensi mai che un giorno non ci saranno più o anche se il pensiero ti sfiora non credi che possa accadere realmente, la morte non vorresti mai affrontarla.

E’ quello che succede a Ian Crofford (conosciuto anche se superficialmente nella serie I SOSPIRI DEL CUORE) un potente uomo d’affari, presidente di una delle più grandi aziende di ingegneria di Manhhattan, in un tragico incidente automobilistico perde sua moglie Susan e la sua piccola figlia Lucy, le persone che riempiono la sua vita e che ama più di se stesso non ci sono più, non le vedrà e non le stringerà mai più, un dolore troppo forte da accettare e da affrontare.
Anche se ha persone intorno che capiscono il suo dolore Ian decide di sparire, non esistere più, decide di vivere come un barbone senza dimora lasciando che il dolore prenda il sopravvento, non senza tentare però di togliersi la vita.
Il suo salvatore Mouse, un senzatetto gli impedirà di compiere il gesto disperato e tra loro nascerà un amicizia molto forte, questo legame però, non sarà sufficiente a far sì che Ian si confidi con lui e a raccontare il suo dramma.
L’incontro con Hope avviene per caso in una giornata come tante altre, ma tra loro ci sarà subito una connessione che entrambi non sanno spiegarsi, lei è una giovane ragazza che ha già sofferto molto a causa della sua malattia che l’ha costretta a non vivere appieno e adesso che il peggio è passato guarda al futuro con un’altra prospettiva, ha sogni e progetti, sicuramente ha tanto amore nel cuore.
Nessuno dei due sa spiegarsi questa alchimia, questo legame che li unisce ma, non riescono ad ignorarlo, è come se avessero una calamita che li attira l’uno verso l’altra, Hope sente che deve conoscere il senzatetto dagli occhi azzurri che ha riempito i suoi pensieri ma Ian ha paura, perché quando Hope lo guarda è come se lo vedesse realmente e i sensi di colpa che prova sono troppo forti da ignorare.
Una frase mi ha colpito molto e che secondo rivela molto “ Ian... e il suo essermi entrato dentro in modo così assurdo”, andando avanti con la lettura capirete che questa semplice frase dice tutto.
Il mio prologo all’inizio già vi fa capire che questo libro mi ha commosso, fa riflettere ma quando arriverete alla fine capirete che nella vita c’e sempre una speranza, niente è perduto, basta aprire il cuore…
AVVERTENZE
Se avete
intenzione di leggere il libro non andate oltre.
100% SPOILER
ALERT
Perché
decidiamo di leggere un libro piuttosto che un altro?
Personalmente
seguo questi criteri:
-perché
conosco già l'autore/autrice ed apprezzo il suo stile
-perché sono
incuriosita dalla sinossi
-perché mi
attrae la cover (anche se ho imparato a mie spese che la confezione non
garantisce il contenuto)
-ultimo e
non meno importante in questi tempi mediatici, il passaparola.
Mi fido
abbastanza delle mie amiche di lettura e cazzeggio da saltare a piè pari i
primi 3 criteri, ma se tutti convergono in un'unica direzione, allora mi
aspetto di leggere un gran bel libro, ecco perché sono qui a parlarvi di Lost
Soul di Veronica Scalmazzi.
Il lettore
viene subito investit o dal dramma di Ian Crofford per poi subire un salto
temporale dove si alternano i pov di Key e Hope ed è subito chiaro (peccato!)
che Ian e Key sono la stessa persona anche perché nei suoi pov vengono inseriti
flashback del passato. L'incontro tra i protagonisti avviene già nel primo pov.
New York. In una stazione della metropolitana, Ian che vive in strada da quando
ha perso la moglie Susan, sente il suo profumo e orientandosi a naso vede una
ragazza che guarda caso ha i capelli rossi come Susan e le si avvicina. E’
sufficiente uno sguardo tra i 2 perché la terra tremi, si oscuri il sole, e le
stelle cadano dal cielo. Lei dapprima è intimorita ma non appena scorge i suoi occhi blu riesce a leggergli
dentro ed è brava a leggere perché ci vede tutto il dolore che si porta addosso.
L’incontro scuote entrambi, per motivi diversi. Lei non riesce a toglierlo
dalla mente e 3 giorni dopo torna a cercarlo con cibo, vestiti, coperte e amica
al seguito. Ritrovare un senzatetto nella metropolitana di New York è un gioco
da ragazzi, infatti lei vede un barbone qualunque, decide di seguirlo “et
voilà” la conduce da Key/Ian. I due si guardano e l'aria si carica di
elettricità, troppa, infatti lei ha un malore. Il terzo incontro, del tutto casuale,
avviene a Central Park. Lui ha passato gli ultimi 2 anni a nascondersi utilizzando l’altro nome, ma quando lei glielo
chiede non esita a dirle quello vero. A questo punto abbiamo degli elementi:
l'anniversario
della rinascita di Hope,
una cicatrice
sul petto
un cuore che
impazzisce ad ogni incontro
un filo
invisibile che unisce i 2 protagonisti
l'anniversario
della morte della moglie e della figlia di Ian/Key
Siamo al 18%
della lettura ed è tutto palesemente chiaro, peccato! Ogni incontro con lei
provoca in Ian reazioni che lo turbano per cui vorrebbe evitarla, ma è come se
il poveretto avesse un GPS addosso e lei lo ritrova sempre, a Manhattan. Lui la
salva da un tentativo di stupro e si becca una
coltellata però non vuole andare in ospedale e lei lo costringe a
seguirla a casa sua. Gli offre una doccia, dei vestiti puliti (di chi?)
qualcosa di caldo (non pensate male) e infine un divano. Lui non vuole restare,
lei insiste, lui resta. Ma Ian non riesce a chiudere occhio e che si fa nel
cuore della notte quando non si riesce a dormire? Si suona il pianoforte. Scusate
non vi avevo detto che Hope suona il pianoforte. Lei si sveglia, lui le parla
della sua perdita, lei si commuove, si abbracciano e lui scappa via. Ian così
come ogni giorno, va al cimitero. Arriva la madre, ma stavolta lui non si
nasconde e non scappa. Così il figliol prodigo torna a casa ed il padre ordina
di uccidere il vitello grasso e di far festa.
Infatti dopo essere stato ai margini della società per 2 anni, fa la sua
rentrée ad un importante serata benefica a cui partecipa tutta la New York che conta e indovinate chi partecipa alla
stessa serata? La povera Hope prima si
ritrova davanti la madre di lui che ha gli stessi identici occhi e poi lo
stesso Ian ripulito e affascinante in
smoking, immaginate il suo shock. Qualche accusa, un chiarimento, un bacio ed uno svenimento
dopo, tutto si risolve. I due
abbandonano la festa insieme. Lui la porta nel suo cottage negli Hamptons, e dove
sennò? Chissà se come vicini ha gli Spielberg o gli Hilton? Lei stremata dagli
eventi, si addormenta in auto. Comincio a pensare che Ian sia un gran rompiballe,
perché si mette a suonare il pianoforte e lei si sveglia. Si baciano, lui
esita, lei vuol fare l’ammore, lui
tentenna, lei ci resta male, lui l'abbraccia e si spostano in camera da letto. Lui
vede la cicatrice e lei gli dice di aver subito il trapianto di cuore. Ian la
“manipola” e la fanciulla gode, poi, pur
avendo appena saputo del trapianto di cuore, pur avendo assistito ad un paio di
malori, ( l’ultimo dei quali qualche ora prima) senza neanche dare alla
poveretta il tempo di riprendersi e confessare di essere vergine, irrompe nella
sua “intimità” senza tanti indugi. Sarà anche in astinenza da 2 anni, ma che modi!
A lei manca il respiro e lui ci dà che
ci dà e insieme raggiungono il culmine, credibile come una nevicata ad agosto,
a Palermo. Nel caso ve lo stiate
chiedendo, è proprio così, non si
menziona il profilattico. Si addormentano senza darsi una ripulita. Lui sogna e
sogna la moglie che gli da la sua benedizione e si sveglia. Alleggerita la
coscienza, alleggerito il peso dal cuore, avverte che tutto il peso si è
spostato più in basso. La stuzzica e a lei piace e cosa dice il nostro principe
azzurro? (Se la memoria non mi inganna, peggio ha fatto solo la traduttrice
della Hoover).
Ian - Mi sa
che ci stai prendendo gusto signorina Sullivan!
Hope
(mortificata) - era la mia prima volta
Ian – Merda!
Orbene stiamo
parlando di un uomo di 33 anni! Avrà
avuto le sue esperienze, possiamo supporre anche prematrimoniali, e dovrei
credere che non è in grado di capire se il percorso è già stato battuto o meno?
Comunque senza neanche far pipì o un bidet, senza
neanche preoccuparsi se stia bene, se le abbia fatto male e soprattutto se lei “possa”
lo rifanno, sempre senza usare
precauzioni. Si riaddormentano e per fortuna lei si alza per prima, perché in
caso contrario, lui si sarebbe rimesso al pianoforte. Lei è lì che prepara la
colazione ripensando all'uomo che le ha dato piacere tutta la notte…COME TUTTA
LA NOTTE? Scalmazzi, qui i conti non
tornano e modestamente, io di conti me ne intendo. Arrivano in piena notte, lei dormicchia, si
sveglia e bamm , si addormentano. Si svegliano all'alba e bamm bamm, si assopiscono un
po’ perché quando si risveglia è ancora mattina. Stop. Fine. Bada. Nisba.… lui
la raggiunge e stanno quasi per fare la tripletta, ma vengono interrotti e
finisce lì. La riporta a casa e non appena scende dalla macchina perfino il
giardiniere che altri non è che l'amico senzatetto, capisce che ci hanno dato
dentro (letteralmente direi). Torna da lei e sotto casa sua incontra un tizio che
avrebbe dovuto impersonare il terzo incomodo. Lei gli apre la porta avvolta in
un asciugamano e lui le fa una scenata. Lite. Chiarimento. Lei gli confessa di
amarlo. Passa un mese…state pensando che
lei scoprirà di essere incinta. No. Tutto fila liscio come l'olio, finché lui non
le chiede di accompagnarlo al cimitero per dire a moglie e figlia di essere
pronto a lasciarle andare. Lei vede la data della morte e scoprirà quello che
al lettore era chiaro fin da subito. Hope si convince che Ian la vorrà solo
perché in lei batte il cuore della sua amata Susan e si chiude in casa senza
rispondere più al telefono. Lui sta per dare di matto ma la madre lo mette al
corrente della verità che aveva scoperto la sera del party. In pratica la madre
di Hope compare nel libro solo per spiattellare del trapianto della figlia, compresa data e
posto. Lei non risponde al citofono ma lui la convince ad aprire la porta e
dopo un “io non sono lei” gli chiede di fare l’amore. Allora aveva ragione il
babbeo: Ci hai preso gusto, piccola Sullivan! Dopo l’orgasmo, sempre in sincrono,
lui le dice che la ama, e stavolta è lei a sclerare perché glielo ha detto solo
ora che sa la verità e lo manda via. Per loro non ci può essere un futuro.
Lui va via,
non prima di aver pronunciato una bella frase ad effetto. Lascia il suo appartamento,
piove, ma lui resta lì, perché lei lo rincorre scalza e in t-shirt e si baciano
sotto la pioggia. No, non finisce come in The Bridget Jones’s diary, e per il
momento non dirò altro. Vi dirò una parola e la ripeterei all’infinito con
tutte le motivazioni del caso. Peccato! Peccato perché mi aspettavo una di
quelle storie piene di pathos e suspense e invece mi sono ritrovata a leggere una storia
stucchevole e prevedibile. Peccato
perché l’idea in sé non era malvagia e l’esordio aveva un potenziale, sabotato poi dalla stessa
autrice. Peccato per i dialoghi improbabili. Peccato per i litigi inefficaci. Peccato
per le descrizioni superflue e gli approfondimenti mancanti. Peccato aver
confezionato una storia dove le parole sono poche e sempre le stesse e così
potrei dire di aver letto una storia che parla:
di angeli (12)
di un angelo
dai capelli rossi (13)
di un
angelo senza capelli rossi (11)
di un filo
invisibile (12)
di un nastro
rosa(15)
di una principessa
(29)
e di occhi:
occhi
nocciola(1)
occhi
azzurri (4)
occhiazzurri
occhi verde smeraldo (3)
occhi ramati
(9)
occhi color
dell’autunno (9)
e occhi blu
(34)
Occhi
aperti, chiusi, gonfi, spalancati, sgranati, sbarrati, velati, sbalorditi, profondi,
magnetici, tempestosi, maledetti, indiscreti, travolgenti, annebbiati…
Occhi che
guardano, osservano, fissano,
scrutano, cercano, puntano, leggono,
parlano, bruciano, urlano, indugiano, inchiodano, travolgono, colpiscono,
tradiscono, brillano, lampeggiano, tormentan, incatenano
Ma è
soprattutto una storia che parla di un cuore
per ben 174 volte.
Peccato
perché le scene di sesso non aggiungono
valore alla storia d’amore, al contrario
la impoveriscono, la sviliscono. Peccato per averlo descritto come quello che “affonda” dentro una donna. Peccato per la
mancanza di spina dorsale di entrambi i protagonisti, che cambiano idea, atteggiamento o vita nel giro di un
istante. Peccato per quel che poteva essere e non è stato. Peccato.
Infine, per quel finale in cui si è
dovuto ricorrere al paranormale per ingraziarsi il lettore.
Confesso di
essere tornata indietro più volte per capire chi fosse la voce narrante del pov
finale, e quando ho capito, beh! Dirò semplicemente che non mi è piaciuto
affatto.
Lo consiglio? Perché no? A chi ama la favola, ma proprio
quella fantasy, con principesse, castelli, fate e incantesimi. E a chi pensa che io sia stata cattiva ,
ricordo che in ogni favola che si rispetti c’è sempre una strega ed è grazie
alla strega che Hansel e Gretel ebbero di che sfamarsi e sempre grazie alla
strega cattiva Biancaneve ed Aurora vengono risvegliate dal sonno da i loro Principi,
ma che di questo ci sia da essere grate alla strega, io non ci scommetterei.
Grazie mille per la recensione!
RispondiEliminaPerché fai una recensione in cui sconsiglio di leggere a chi vuole leggere il libro perché è spoiler...?!? ma a me più che recensione sembra un compito di italiano!! Il riassunto,non è una recensione. Detto questo..degustibus, non può piacere a tutti!!ma prima di recensire altro , ti consiglio di leggere sul dizionario il significato di recensione!!
RispondiEliminaCi potresti illustrare dove recensisci ;) o magari da chi hai preso lezioni ;) imparare qualcosa di nuovo, sempre che chi insegni sia competente è sempre un bene.
Eliminarecensire
Elimina[re·cen·sì·re]
DEFINIZIONE
Esaminare e valutare criticamente un'opera di recente pubblicazione, uno spettacolo di nuova produzione, ecc., farne la recensione.
"r. un romanzo" · [altro]
In filologia, restituire un testo alla presunta lezione esatta.
Forniti da Oxford Dictionaries · © Le Monnier/Mondadori Education S.p.A., under licence to Oxford University Press
riassunto
Elimina[ri·as·sùn·to]
DEFINIZIONE
~Esposizione breve e sintetica del contenuto di uno scritto (spec. come esercitazione scolastica) o anche di un discorso, oppure delle fasi di un avvenimento.
"il r. di una lezione" · [altro]
Forniti da Oxford Dictionaries · © Le Monnier/Mondadori Education S.p.A., under licence to Oxford University Press
Ecco, spero che ti possa servire per la prossima volta come vademecum
EliminaAh dimenticavo, io sono un umile lettrice, le recensioni le lascio alle professioniste.
EliminaA me è piaciuto moltissimo non sono stata a guardare ogni minima parola o frase... I gusti sono gusti e grazie a Dio ognuno a i suoi... Con questo complimenti Veronica mi hai fatto provare emozioni molto profonde e hai toccato un argomento così delicato come la perdita di qualcuno in modo molto concreto
RispondiEliminaCondivido pienamente la recensione di Martina. Ho amato questo libro, mi ha commossa e fatto rivivere emozioni che chiaramente chi ha scritto la seconda recensione non sa nemmeno cosa siano. Credo che quest'ultima abbia ben poco a che vedere con una recensione...e chi l ha scritta prima di farne altre dovrebbe imparare a scriverle! Questa è più che altro una parodia del libro, molto poco carina, con tanto di spoiler di tutto il libro e la cosa è veramente di cattivo gusto, sia per la scrittrice che per i lettori, se l obiettivo da raggiungere era mortificare una scrittrice e indurre i lettori a girare al largo da questo libro... Allora complimenti, credo che l obiettivo l abbia raggiunto.. Per chi le crede!! Io posso dire che ho dato 5 stelle a queste libro! E ne avrei dato anche di più. Per quanto l'esito della storia potesse risultare scontato... Ciò non ha evitato che io provassi emozioni per questo libro e che il finale mi abbia lasciata commossa.. E come me tante altre amiche che l hanno letto! Ma capisco che certi sentimenti non possono provenire da chiunque... Specie da persone che esprimono tanta cattiveria. Veronica scalmazzi è stata una signora persino nella risposta. Mentre questo blog non ci guadagna di certo in positivo. Se queste sono le vostre recensioni, dove si denigrano libri e scrittrici preferisco togliermi direttamente dai seguaci del blog. Buona serata.
RispondiEliminaOgnuno ha i suoi gusti. A me è piaciuto per le emozioni che mi ha trasmesso. Ad ogni modo la recensione non deve essere un riassunto con addirittura la conta delle parole. E trovo poco carino usare il "bamm". Mi spiace ma lo trovo poco professionale se si vuole essere un po' seri.
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RispondiEliminaMa ti sei letta? Imparare a coniugare i verbi prima di scrivere, sia che tu sia a favore o contro la recensione...
EliminaMa questa sarebbe una recensione? È un riassunto del libro non puoi nemmeno chiamarlo spoiler ma semmai riscrittura. Non ho parole può anche non piacerti gusti son gusti ma ti prego vai a prendere uno zanichelli vai alla lettera R e cerca il significato si recensione.
RispondiEliminacorriere.it RECENSIONE: Esame critico, in forma di articolo, di un'opera letteraria o scientifica di recente pubblicazione;
Eliminagarzanti RECENSIONE: presentazione critica in forma di articolo di un’opera letteraria o scientifica pubblicata di recente;
aggiungo anche la definizione di CRITICA che qualcuno potrebbe non conoscere.
garzanti CRITICA: disciplina che analizza e giudica le opere d’arte o altre realizzazioni dell’ingegno: critica letteraria, musicale, cinematografica
Etimologia: ← dal lat. critĭca neutro pl., che rende il gr. kritikḗ (téchnē) ‘(arte) del giudicare’; cfr. critico.
Cortesemente non cancellate i messaggi che scrivete si vede che sono stati eliminati dall'autore
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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