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domenica 6 novembre 2016

Recensione: PECCATO ORIGINALE, L'INNOCENZA "The original Sinner: The red years #1" di TIFFANY REISZ



TITOLO: PECCATO ORIGINALE, L'INNOCENZA

SERIE: PECCATO ORIGINALE #1
          THE ORIGINAL SINNER, THE RED YEARS #1

AUTORE: TIFFANY REISZ

GENERE: EROTIC ROMANCE

CASA EDITRICE: NEWTON COMPTON

DATA D'USCITA: 20 GIUGNO 2013


Peccato originale series:   ANTEPRIMA
  ♦ The original sinner, The red years:
1. Peccato originale, l'innocenza 20/06/2013
2. Pecato originale, il gioco RECENSIONE 04/07/2013
3. Peccato originale, il padrone RECENSIONE 18/07/2013
4. Peccato originale, il ritorno 12/12/2013
  ♦ The original sinner, The white years:
5. Guardami, toccami, stringimi RECENSIONE 23/07/2015
6. The king
7. The virgin
8. The queen

Ogni inibizione andrà perduta
Regola Numero 1: non ci sono limiti
Nora Sutherlin, famosa scrittrice di romanzi erotici, è una donna bellissima e un’esperta dominatrice. Il suo ultimo libro, però, è diverso dagli altri: è più serio, più intimo e lei è sicura che diventerà un vero e proprio caso; per questo pretende che a seguirlo sia Zachary Easton, il più esigente ed esperto editor della casa editrice. Zach, abituato a lavorare su ben altro genere di letteratura, accetta solo a una condizione: Nora dovrà riscrivere l’intero romanzo entro un mese e mezzo seguendo alla lettera le sue indicazioni oppure il libro non uscirà. Quelle estenuanti sedute di editing a stretto contatto si rivelano ben presto sfiancanti, ma anche molto eccitanti. E proprio Nora, che pensava di conoscere alla perfezione i propri limiti e la propria soglia massima di sopportazione, dovrà ben presto ricredersi: in un mondo in cui il piacere e il dolore convivono in una voluttuosa unione, è difficile non perdersi…
È sottile il confine tra piacere e dolore



Non è facile per me affrontare questa recensione, non perché ho letto il libro ormai quasi tre anni fa , ma perché a oggi ho letto tutti gli otto volumi della serie e personaggi che al primo libro ho detestato, ora li adoro senza ritegno e quasi neanche più dignità.



Il mio dilemma è quindi questo: recensire come se lo avessi appena letto o col senno di poi? Perché credetemi, sarebbero due recensioni completamente diverse: tre anni fa avrei sputato livore in faccia a un paio di protagonisti, che invece successivamente, libro dopo libro, ho cominciato a comprendere e di conseguenza amare totalmente, soprattutto uno, che solo nell'ottavo libro svela completamente i suoi sentimenti che noi intuiamo tra le righe, ma che non comprendiamo fino in fondo, fino all'ultimo, maledetto, doloroso, fantastico libro. 
Devo quindi decidere che taglio dare a questa recensione, ma visto che non posso far finta di non aver letto gli sviluppi dei personaggi e tanto meno me ne posso dimenticare, devo capire se scrivere queste righe con le viscere, il cervello, il cuore e, visto che sto elencando i vari organi interni, aggiungerò anche lo stomaco e le ossa, che vengono maltrattati a dovere, perché chiariamo subito una cosa: questi non sono libri per deboli di spirito e tanto meno per caratteri impressionabili, astenersi chi si scandalizza facilmente o è pronto a giudicare pratiche sessuali insolite che non appartengono al proprio mondo.



Tiffany Reisz non è la James delle 50 sfumature che apparecchia la tavola kinky con frustini, manette, gatti a nove code e sfere d'argento per stuzzicare le nostre fantasie o esplorare un mondo oscuro che intriga e alletta i sensi. Leggere Tiffany Reisz è una discesa all'inferno, ci presenta personaggi talmente danneggiati che è difficile sopportare solo l' idea di cosa abbiano attraversato.

Prima di intraprendere questa esperienza quindi è necessario spogliarsi di ogni pregiudizio e soprattutto occorre fare una sincera e schietta autoanalisi circa le proprie rigidità mentali, perché per affrontare questa storia non basta avere una mente aperta, qui occorre spalancarla e mettersi nella posizione di chi vuole solo comprendere le innumerevoli sfacettature dell' animo umano e avere l'umiltà, o meglio la capacità di  sospendere qualsiasi tipo di giudizio.
Come al solito non mi soffermo sulla trama, per quello c'è la sinossi, perché vorrei soprattutto cercare di condividere con voi il percorso che mi ha portato a intossicarmi di questi libri e di qualsiasi cosa abbia scritto questa autrice.
Dichiaro subito che questo non è mai stato il mio genere, e neppure adesso vado in cerca di romanzi a sfondo bdsm, anche se non è del tutto corretto inserire la serie Peccato Originale in questo calderone, perché se mi chiedessero di cosa parlano questi libri, la prima risposta sarebbe: sono libri d'amore, immenso amore, amore oltre le regole certo, ma ogni singolo atto, ogni accadimento, ogni fatto anche quello che a noi sembra incomprensibile, osceno o aberrante, è mosso sempre da un forte sentimento d'amore.


Tiffany Reisz però mi ha conquistata da subito più per come scrive, piuttosto che per cosa scrive, la tranvata emotiva è arrivata dopo, prima c'è stato il colpo di fulmine per il suo stile accattivante, per i dialoghi brillanti, mai banali, per i giochi di parole che ho potuto apprezzare leggendola in lingua originale, per come i personaggi vengono scandagliati e approfonditi con precisione, anche quelli che sembrano comparse sono caratterizzati in modo tale che il lettore riesce quasi a visualizzarli immediatamente.
Già all'inizio del libro abbiamo un assaggio della bravura dell'autrice a far interagire i personaggi: il primo scambio di battute tra Zach, editor tutto d'un pezzo e Nora, scrittrice di libri erotici e dominatrice, è stata davvero una gioia per i miei neuroni intorpiditi da tante letture veramente di livello scarso sull'argomento. 
Tiffany Reisz scrive talmente bene che riesce a motivare e far digerire ogni scena, anche la più dura. Zach e Nora, editor e scrittrice, sono i protagonisti di questa storia, ma intorno a loro ruota un parterre di personaggi che ritroveremo negli altri volumi. Perderete subito la testa per Zach, ma tiferete soprattutto per Wesley, il ragazzo che vive con Nora come stagista e aiutante, innamorato senza speranza di questa donna forte e magnetica che  a sua volta lo ricambia di un sentimento forte e puro ma che una donna come lei non si può permettere, perché lei appartiene corpo e soprattutto anima a Søren, il personaggio più oscuro, originale, poliedrico, irresistibile, inquietante e carismatico di cui io abbia mai letto. Anche se in questo capitolo della serie Søren non è il protagonista, si intuisce subito l' enorme portata del personaggio, talmente dominante e torbido che non si riesce a rimanere indifferenti e sicuramente la prima reazione che si ha leggendo di lui è un senso di fastidio e disagio, ma che abbaglio!  Odierete Søren che sembra possedere Nora anche se si è allontanata da lui, o è lei a possedere il suo cuore?

 

Odierete anche Kingsley Edge, che in questo primo libro è colui che chiama Nora sul telefono rosso e ingaggia la dominatrice più richiesta del mondo sadomaso  per soddisfare le perversioni più strane di clienti facoltosi, e ogni volta che squilla quel telefono e Nora deve obbedire, si porta via con lei un pezzo di cuore del bel Wesley, dolce, affettuoso, fedele e perfetto Wesley. Kingsley qui è sicuramente il cattivo che sembra colui che porta Nora sulla via della perdizione, altro enorme abbaglio!  Nulla è come sembra, perché chi riuscirà ad andare avanti e leggere tutti i libri, chi riuscirà a guardare oltre le apparenze, chi riuscirà a comprendere e non solo banalmente a giudicare, verrà travolto da una storia incredibile che in questo primo volume è solo accennata. 
Fortunatamente ho incominciato a leggere questa serie quando tutti i libri erano usciti, l'ho divorata, bevuta, respirata in circa dieci giorni e dopo tre anni, quando ormai ho letto tutto quello che questa autrice ha pubblicato, quei quattro libri sono fissi sul mio comodino: il gioco è prendere un libro a caso, aprirlo a caso e leggere un passaggio ogni tanto, che poi diventa una pagina, che poi diventa qualche capitolo... insomma sono totalmente dipendente da questi personaggi, non riesco a staccarmene, non riesco a lasciarli andare.


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