martedì 12 luglio 2016

Recensione: IL PROBLEMA E' CHE TI AMO di JENNIFER L. ARMENTROUT



Salve readers, la recensione di oggi è di una autrice, a dir poco, amatissima. Tutto quel che scrive diventa un bestseller. Una scrittrice poliedrica che spesso ci stupisce per l'armonia e la competenza con la quale si muove tra i vari generi. Riuscirà a incantarci anche questa volta? Andiamo a scoprire se con Concetta, che ha letto il libro per noi, ci è riuscita.

TITOLO: IL PROBLEMA È CHE TI AMO

AUTORE: JENNIFER L. ARMENTROUT

EDITORE: NORD

GENERE: YOUNG ADULT

DATA USCITA: 7 LUGLIO 2016



Per quattro anni, Mallory Dodge ha cercato di dimenticare il passato. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, ha cercato di convincersi di non avere più bisogno di rendersi invisibile per sopravvivere. Ma, nonostante ciò, il silenzio è ancora lo scudo che la isola e la protegge dal mondo. Ecco perché era terrorizzata all'idea di frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarebbe stata costretta a uscire dal guscio. E di certo non si sarebbe mai immaginata che tra i suoi nuovi compagni ci sarebbe stato anche Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'aveva salvata dalla violenza del padre affidatario. Così come non si aspettava che Rider sarebbe stato così diverso… e affascinante. Col suo atteggiamento arrogante e la pessima reputazione, Rider è il classico soggetto da cui una brava ragazza come Mallory dovrebbe stare alla larga. Eppure, sotto quella maschera da sbruffone, lei riconosce ancora il suo eroe di un tempo, sempre pronto a difenderla. Ma il tempo trascorso lontano da Mallory ha lasciato profonde cicatrici nel cuore di Rider, che rischia sempre di più di restare invischiato in una rete di cattive compagnie. Così, quando sarà Rider ad avere bisogno di lei, Mallory riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?






Libro dopo libro, lettura dopo lettura, si inizia a entrare quasi in confidenza con lo stile letterario di una scrittrice, tanto da poter dire ad occhi chiusi: l'ha scritto lei.
La Armentrout è una di quelle scrittrici di cui riconoscerei lo stile anche senza il nome impresso sulla cover.
Non ha bisogno neanche di presentazioni, qualsiasi cosa lei scriva io la amo.
Che sia romance, young o paranormal, semplicemente divoro tutto ciò che proviene dalla sua penna.
Quando ho terminato questo romanzo sono rimasta a primo impatto spiazzata, non in senso positivo o in negativo, semplicemente spiazzata.
Non è uno dei suoi soliti racconti di amori liceali o di demoni sexy e focosi.
Dietro questa storia c'è un' altra storia o per meglio dire tante storie che potrebbero accomunare tantissime persone.
Storie di vita vera, storie di dolori, storie di ferite dell'anima.
Quelle ferite che provocano cicatrici.
Cicatrici che sembrano enormi squarci sul cuore che non si rimargineranno mai, per quanti anni possano passare.
E quando si parla di abusi e di adolescenti abusati, non si può far a meno di restarne colpiti.


La protagonista di questo racconto, Mallory, è una ragazza che è stata una fanciulla prima abbandonata e poi abusata. Non nel senso sessuale del termine, ma percosse e insulti erano il suo pane quotidiano.
E' vissuta nel dolore, nel tormento. 
E' dovuta prima scendere a patti, come tutti i bambini rifiutati dai genitori, con il suo essere sola al mondo, e successivamente si è dovuta portare la croce di vedersi finire in case affidatarie o in  famiglie adottive di merda.



Mallory condivideva questo suo calvario con un ragazzino, Rider, amico, confidente ma soprattutto angelo custode.
Colui che l'aveva protetta dai "mostri" che giravano nella casa famiglia, che aveva preso su di sè i colpi destinati a lei, che semplicemente l'aveva amata come un ragazzino può amare una bambina fragile e bisognosa d'aiuto.
Una persona con la sua stessa sorte.
Ma una notte fatale cambierà il loro destino e le loro vite si separeranno per non incrociarsi più...
O almeno così credevano loro.
Trascorrono giorni, anni, e quella bambina triste è diventata una ragazza altrettanto triste che si trascina strascichi terribili.
Gli echi del suo passato non le danno tregua e la costringono a ricercare il silenzio e riparo all'interno delle mura domestiche.
Ma dopo anni passati in terapia e dopo esser stata accolta in una famiglia che finalmente la tratta da figlia e non come spazzatura, Mallory decide che è arrivato il tempo di uscire da quel limbo  e affrontare la vita vera.
Deve tentare, lo deve a se stessa e ai suoi nuovi genitori.
Ed è li, a pochi passi dalle mura di cui si è circondata, che ritroverà lui, il ragazzo del per sempre, il suo angelo custode.
Ma in quattro anni cambiano tante, troppe cose.
Strade diverse hanno forgiato i loro caratteri e la loro vita, lei ha seguito la rotta verso la salvezza e lui... lui verso la dannazione.
Ma il tempo non è servito a recidere quel filo invisibile che li teneva uniti nella mente e nel cuore.



La vita sembra voler donare loro una seconda possibilità, riusciranno a essere quelli che erano un tempo?
Quando ho iniziato questo romanzo non sapevo onestamente cosa aspettarmi.
Non pensavo che avrei finito per amare alla follia questa storia.
Perché come ho detto prima, questa è più di una storia, è vita reale, è sofferenza, è lacrime e abbandono.
Una storia che fa riflettere, c'è un mondo nascosto dietro le parole di questi due giovani innamorati, un mondo di tenebre e di lacerazioni.
Un abisso di oscurità così fitta che toglie il respiro.
Dei due personaggi non saprei dirvi chi ho apprezzato di più, perché li ho amati entrambi con uguale intensità.
Attraverso i racconti del loro passato e le loro lacrime viene fuori tutto il coraggio di cui si sono dovuti armare per abbattere quella coltre di terrore e andare avanti e per dimenticare quello che erano stati costretti a subire per mano di persone che dovevano solo amarli e rassicurarli.
Persone che non definirei neanche esseri umani. 
Mallory è quella che per prima avrà il suo riscatto e risvegliandosi risveglierà anche lui.
Quella che sbagliando maturerà, e sboccerà uscendo dal suo guscio.
Rider invece avrà un percorso molto più travagliato ma grazie a Mallory riuscirà a vedere la nuova direzione da dare alla sua vita. 
Insomma, una storia diversa dal solito, una storia pulita, fresca, importante.
Forse non sarà apprezzata o capita da tutti ma io ne consiglio veramente la lettura.
Anzi, voglio lasciarvi con una frase che mi ha molto colpito e dimostra ancora una volta quanto questa scrittrice scriva col cuore.
Dire che l'apprezzo è poco. 
"Per sempre non era la bambina nascosta nell’armadio a muro. Per sempre non era l’ombra seduta in fondo all’aula.

Per sempre non era aver bisogno di protezione.

Per sempre non era dolore e lutto.

Per sempre non era un problema.
Per sempre era il battito del mio cuore, e la speranza del domani. Per sempre era il lato positivo che si celava anche nelle situazioni più brutte. Per sempre era sapere che i momenti di debolezza non sarebbero durati in eterno. Per sempre era sapere di essere forte.
Per sempre era, semplicemente, la promessa di qualcosa in più.
Per sempre era un lavoro in corso.
E non vedevo l’ora che arrivasse".


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