Stasera la recensione è di un romanzo di un'autrice italiana, autopubblicato prima in digitale e poi, pubblicato dalla Newton Compton, l'ha letto per noi Gabry...
Titolo: ODIARE AMARE BACIARE
Autore: Ella Gai
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary romance
TRAMA:
Anna Monforti ha vent’anni, studia architettura, gioca a pallavolo e passa il tempo libero con la sua migliore amica, Emanuela, che lei chiama Nunù.
Andrea Preziosi è un uomo sui quaranta, imprenditore di successo e playboy incallito. Si accontenta di relazioni di una notte, prive di coinvolgimento, che lo fanno stare bene senza creargli problemi. Non si lascia mai andare ai sentimenti, che gli procurano, secondo lui, solo guai.
Un giorno, mentre Anna sta facendo jogging insieme alla sua amica, Andrea rischia di investirla. È così che si conoscono e basta un attimo per iniziare a detestarsi. Lo spiacevole episodio sembrerebbe concluso e invece il destino beffardo li farà incontrare una seconda e poi una terza volta… E quel senso di fastidio che hanno cominciato a provare l’uno per l’altra, presto lascerà il posto a ben altro sentimento…
RECENSIONE:
Il libro non è autoconclusivo. Che sia una duologia o una
trilogia non lo so, si vocifera che ci sarà un sequel.
In questi casi il mio giudizio rimane sempre un po’ sospeso.
Perchè non so come l’autrice risolverà alcune questioni e quindi rischio di
dire delle fregnacce...
Quindi per questa recensione mi baso esclusivamente su
quello che ho letto finora.
Ella Gai scrive bene, niente da dire, è frizzante, usa un
linguaggio da ventenne quando parla la protagonista Anna e da maschio quarantenne
quando parla Andrea, impresa non facile, capita spesso di non distinguere nei
vai POV le differenze tra un personaggio e l’altro. Complimenti.
La storia affronta qualche argomento spinoso e lo fa in modo
leggero. Forse un po’ troppo.
Mi spiego meglio: la nostra protagonista: Anna, detta Nanà,
subisce violenze da parte del suo ex ragazzo, che è anche il suo allenatore di
pallavolo. L’infame non solo l’ha tradita con un’altra giocatrice ma continua a
vessare Anna con violenze fisiche (botte e strattoni) e con violenze sessuali e
psicologiche. Anna, di fatto, è succube di questa persona.
Ok, sappiamo tutte ormai che chi è vittima di soprusi del
genere spesso fa fatica a uscirne, si crea una perversa dipendenza tra vittima
e carnefice, il violento annulla la resistenza della vittima, facendola sentire
in colpa, inferiore, la causa dei soprusi.
Detto questo, non solo Anna quindi subisce i soprusi
dell’ex, ma anche chi le sta attorno, come la sua migliore amica Nunù, non
capisce la gravità della situazione. Inoltre tutto 'sto casino sembra non
influire affatto nella vita sessuale che Anna vive con Andrea, e qui avrei i
miei dubbi.
Proprio per questo, quando a un certo punto Andrea dà uno
schiaffo ad Anna, ho avuto un sobbalzo. No, niente e nessuno giustifica la
violenza fisica. E Andrea dice: “Mi hai fatto spaventare, te l’ho dato perchè
te lo meritavi” o una cosa simile e anche qui: NO. Se ti sei spaventato devi
reagire da essere umano non da gorilla idiota e la violenza non è mai
giustificata. MAI. Cazzo.
Sono fermamente convinta che i libri non debbano essere
educativi, ognuno legge e scrive quello che gli pare, ma in questo caso questa
scena mi ha fatto una brutta impressione. Che Anna sia caduta dalla padella
alla brace? Due adulti
consenzienti a letto facciamo un po’ quello che vogliono ma nella vita di tutti
i giorni certi comportamenti sono inaccettabili e da subito. Di queste storie
ne abbiamo viste e lette a migliaia, purtroppo spesso anche nella cronaca nera.
E visto che l’argomento è di stretta attualità, ci sarei andata un po’ più
cauta.
Un’altra cosa: qualcuno insegni a questa ragazza ad
attraversare la strada. Nel libro ci sono 3 (!) incidenti mancati e uno
riuscito, cioè: per ben 4 (!!!) volte lei attraversa la strada senza guardare.
E per due volte consecutive l’incidente lo sfiora con Andrea.
Tesoro, ma la mamma non ti ha detto che prima di
attraversare bisogna guardare a destra e poi a sinistra e poi se la strada è
sgombra si attraversa di corsa?
L’autrice ha trovato questa modalità e l’ha usata fino in
fondo, Anna è talmente sbadata che avrebbe bisogno del cane guida anche se è
vedente.
Un'ultima cosa che riguarda i POV, ci sta che ogni volta che parla un protagonista si riprenda un po' quello che ci ha raccontato l'altro ma non è possibile ogni volta o quasi tornare indietro e ripetere anche i dialoghi. Vi prego, è tutto un "anda e rianda" insopportabile, se ci sono cose importanti si torna alla scena precedente sennò uno comincia quando l'altro finisce...
Lei 20, lui 40, la differenza si sente, lei è molto bimba e probabilmente giovanissima è pure l’autrice, lui è ricco e cinico. Aspettiamo la prossima puntata.
Lei 20, lui 40, la differenza si sente, lei è molto bimba e probabilmente giovanissima è pure l’autrice, lui è ricco e cinico. Aspettiamo la prossima puntata.
Non so davvero se consigliarvelo, è scritto bene ma la trama non mi ha convinta del tutto.
Vedete voi...
By Gabry
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